Destra-Sinistra, il grande genio di Giorgio Gaber
Avevo circa vent’anni la prima volta che ho ascoltato Destra-Sinistra di Giorgio Gaber. Mi era piaciuta già moltissimo all’epoca, ma è adesso che ne capisco davvero il senso.
Gaber nei primi posti del mio cuore (e della storia)

In Italia abbiamo avuto dei geni talmente importanti che sarebbe difficile stilarne una classifica, però concedetemi che Gaber sia indiscutibilmente nei primi posti.
Forse perché io adoro il teatro e, mentre i miei coetanei erano in discoteca a ballare l’inizio della techno, io facevo l’abbonamento a tutti i teatri di Milano.
Una canzone che aveva capito tutto prima di tutti
Potrei parlarvi di teatro fino al 2035, ma torniamo sulla lungimiranza di quella canzone.
Irriverente, divertente, politicamente scorretta e assolutamente fantastica.
Uscì nel 1994, un anno in cui l’Italia stava entrando in una nuova era politica, dopo la caduta della Prima Repubblica e con l’avvento di volti e slogan nuovi.
Gaber, il chirurgo delle ideologie
GIORGIO GABER PH WP
Gaber, con acuto disincanto e magistrale competenza, aveva già capito che qualcosa si stava sgretolando nelle fondamenta del pensiero ideologico.
E, solo come chi ha una personalità fatta di mille e più cassetti, è riuscito nell’impresa titanica di trasformare un argomento preso sempre con le pinze in un gioco di metafore e descrizioni sublimi: cliché, mode, abitudini, oggetti…
Per mostrarci che spesso destra e sinistra erano solo una questione di arredamento.
“Destra, sinistra… Basta!”
E poi, come cantava lui, alla fine:
“Ma un figone resta sempre un’attrazione
che va bene per sinistra e destra.
Destra, sinistra
Destra, sinistra
Basta!”
Applausi. Sipario. E ancora una volta, Gaber aveva già detto tutto.
A cura di Veronica Aceti Leggi anche: ti va di avere paura insieme
per info scrivi a : libri@donnanews.net