Vent’anni dopo Capeside, la magia rinasce a New York. Di nuovo Katie Holmes e Joshua Jackson insieme
Sono passati oltre vent’anni da quando Joey Potter e Pacey Witter lasciavano quella cittadina sul mare, Capeside, con gli occhi pieni di sogni e un futuro ancora tutto da scrivere. Oggi, però, Katie Holmes e Joshua Jackson tornano a camminare fianco a fianco, questa volta non tra i pontili del Massachusetts, ma per le vie bollenti e caotiche di New York. Le immagini che arrivano dal set del film Happy Hours non mentono: il tempo è passato, sì, ma su di loro sembra non aver lasciato alcun graffio. Anzi.
Katie Holmes ha 46 anni, Joshua Jackson uno in più. Ma entrambi sfoggiano un fascino che non si è mai spento. Si ritrovano insieme in questa trilogia romantica diretta proprio da Katie Holmes, che firma anche la regia con mano sicura e visione nostalgica. I fan esplodono di emozione, e come biasimarli? Vederli di nuovo insieme sullo schermo è come ritrovare un vecchio amore che non ti ha mai davvero lasciato. E non è solo la nostalgia: c’è quella chimica innegabile, quella tensione fatta di intese silenziose e sguardi che raccontano più delle parole. Come solo due complici – e forse qualcosa di più – sanno fare.

Un film che racconta l’amore adulto con sincerità
Nel film, Katie Holmes e Joshua Jackson interpretano una coppia adulta alle prese con gli scossoni della vita vera. Le scelte di carriera, i figli, la stanchezza quotidiana, la tentazione di perdersi e il bisogno viscerale di ritrovarsi. Happy Hours non è solo un film: è una riflessione cruda e tenera sull’amore maturo, che non urla ma resta, che cade ma si rialza. Non c’è Capeside, ma c’è l’eco di quei dialoghi sospesi, quella capacità di restare nei cuori anche dopo che la sigla è finita.
Insieme di nuovo, più belli e veri che mai
Rivedere Katie Holmes e Joshua Jackson insieme sullo schermo è un piccolo miracolo generazionale. Sono cresciuti, cambiati, ma hanno portato con sé tutto il magnetismo di allora, arricchito da uno spessore che solo la vita sa regalare. Non sono più i ragazzi inquieti degli anni ’90, ma donne e uomini che hanno attraversato tempeste, trasformazioni, amori e disillusioni. Eppure, quando si guardano, sembrano ancora quelli di un tempo. Solo più intensi, più veri, più affascinanti.
La bellezza non è più quella patinata da copertina, è quella che arriva dopo mille storie vissute. E tra le pieghe di quegli sguardi complici, c’è tutto: il passato, il presente e la possibilità – bellissima – che certe connessioni non finiscano mai.