Verrà girato tra Friuli e Milano, il nuovo film verrà prodotto da Orizzonte Film, Kiko.Co e co-prodotto da Alessandra Brambilla unisce emozione, memoria e amicizia in un racconto che vuole arrivare al cuore del pubblico.

Seduti in una piccola sala milanese, Andrea Castoldi ci racconta con voce calma e sguardo deciso il suo nuovo film, Una giornata maledettamente buona. Un titolo che già evoca contrasti e vita vissuta, proprio come il progetto che lo sostiene.

La pellicola, prodotta da Orizzonte Film, Kiko.Co e co-prodotta da Alessandra Brambilla, è un’opera nata da un sentimento profondo e condiviso, dove i protagonisti non sono solo attori, ma anche parte attiva del processo creativo. “Questo è il mio sesto film indipendente – racconta Castoldi – ma si differenzia dagli altri per la destinazione. È nato con un unico intento comune: omaggiare un amico che è partito per un lungo viaggio senza possibilità di ritorno.”

Il film nasce quindi da una promessa, da un legame spezzato solo in apparenza, che il regista ha voluto trasformare in qualcosa di eterno. Una storia intima, capace però di parlare a tutti, raccontando l’amicizia come forza vitale e il cinema come memoria che non si spegne.

Il paesaggio non è stato solo sfondo, ma parte della narrazione – spiega il regista Andrea Castoldi – capace di influenzare l’atmosfera e il tono emotivo del film.” Le riprese in Friuli hanno dato vita a immagini dal grande potere evocativo, mentre il viaggio proseguirà a Milano, città che diventerà cornice e motore narrativo della seconda parte del film.

Dal ricordo personale a un racconto che parla a tutti: la nuova sfida di Andrea Castoldi

Tutto è nato attorno a un tavolo di un bar all’aperto: io, Alessandra, Kiko… e un buon caffè a fare da complice. Si respirava una miscela di energia, tenacia e umiltà, di chi vuole costruire qualcosa di bello, un passo alla volta,” ricorda Castoldi con affetto.

Una giornata maledettamente buona si muove tra due dimensioni: il racconto di un viaggio reale e quello di un percorso emotivo, dove l’amicizia “con una luce accecante, capace di prendersi la scena,” diventa il vero cuore pulsante della storia.

L’amicizia ha la stessa importanza del fiato: se ti manca, fatichi a respirare,” conclude Castoldi.

Un film nato da un gesto sincero, che oggi diventa una dichiarazione d’amore per la vita, i ricordi e le persone che ci hanno reso ciò che siamo. Una giornata maledettamente buona promette di essere molto più di una pellicola: un’esperienza che parla all’anima.

 

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