Fabio Bastianello festeggia trent’anni di carriera con Stalker
Milano, 05 settembre 2025 – Con il cortometraggio Stalker, Fabio Bastianello celebra trent’anni di cinema. La sua carriera, iniziata nei primi anni Novanta tra sperimentazioni e produzioni indipendenti, trova oggi un nuovo rilancio al Festival del cinema di Venezia con un’opera dal taglio psicologico e thriller.
Trent’anni di cinema coraggioso e originale
Il 16 marzo a Milano il regista ha festeggiato l’anniversario insieme a 270 invitati. È stata l’occasione per ripercorrere tre decenni di progetti realizzati con coraggio e originalità. Infatti, Bastianello ha sempre scelto di percorrere strade indipendenti e coerenti.
Dall’unico piano sequenza Secondo Tempo (2010), dedicato al mondo degli ultras, fino a Milano in the Cage – The Movie, presentato sia a Cannes sia a Venezia, senza dimenticare esperimenti come H36. In questo modo, il regista si è affermato come punto di riferimento per chi vede nel cinema non solo intrattenimento, ma anche uno strumento di riflessione sociale.
Il riconoscimento al Festival di Venezia
Il trentennale diventa quindi l’occasione per riaffermare un percorso indipendente, capace di rinnovarsi senza perdere autenticità. Proprio durante la prima veneziana, Bastianello ha ricevuto dall’Asti Film Festival il premio “Dirty Stories – Focus sulla società”. Questo riconoscimento conferma il valore della sua visione artistica e premia la sua attenzione verso temi scomodi e contemporanei.
Stalker: un ribaltamento di prospettiva
Con Stalker il regista affronta una problematica delicata e spesso ignorata: lo stalking. Tuttavia, lo fa ribaltando le aspettative narrative. Non mette al centro la vittima femminile, come accade di solito, ma un uomo perseguitato.
Questa scelta non solo propone una visione originale, ma apre anche uno spazio di riflessione sull’universalità del fenomeno. Inoltre, invita a considerare le difficoltà di riconoscere la sofferenza maschile in una società che tende a marginalizzarla.
Una rappresentazione asciutta e incisiva
Bastianello riesce a rendere palpabili il disagio, la solitudine e la paura della vittima. Lo fa con uno stile asciutto e diretto. Così, sfida il pubblico a confrontarsi con un tema che molti preferiscono evitare.
Inoltre, il regista non limita lo stalking a un fenomeno isolato. Lo inserisce in un contesto sociale più ampio, dominato da dinamiche di potere, controllo e manipolazione. Ne deriva quindi una riflessione più profonda sulla fragilità delle relazioni umane nell’era contemporanea.
Il valore di un autore indipendente
Da sempre sensibile nell’affrontare tematiche scomode e controverse, Bastianello ha il merito di portare alla luce una dimensione poco raccontata: il disagio psicologico maschile. Questo approccio rispettoso e coraggioso gli è valso il premio Dirty Society, che riconosce la sua capacità di dare voce a storie difficili e rilevanti.
Stalker diventa così un punto di arrivo significativo. Conferma l’autore come figura capace di coniugare rigore, sensibilità e coraggio, sfidando le convenzioni e ampliando il dibattito sociale attraverso il cinema.
Riccardo Costa, presidente Asti Film Festival
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