Rubiera, piccola città dell’Emilia-Romagna, un tempo tranquillo borgo di provincia, oggi si trova a vivere una situazione allarmante. La sicurezza sembra ormai un lontano ricordo: episodi di violenza, atti vandalici, spaccio di droga e vere e proprie guerre tra gang stanno seminando il panico tra i cittadini, in particolare tra i commercianti.

La tensione è palpabile. Settimana dopo settimana, il centro cittadino assiste impotente alla chiusura di numerose attività commerciali, vittime collaterali di una realtà sempre più insostenibile. I negozianti, ormai stremati, denunciano un clima invivibile che scoraggia anche i clienti più affezionati.

Negli ultimi due anni, l’interland rubierese ha visto una preoccupante emorragia di esercizi commerciali: decine le attività che hanno già abbassato le serrande, e molte altre hanno annunciato che non riapriranno a settembre. La causa? La continua escalation di episodi di violenza e degrado, sempre più frequenti nel comune di Rubiera.

A peggiorare la situazione, si aggiunge la totale assenza di sensibilità da parte dell’amministrazione comunale nei confronti delle attività commerciali, che si ritrovano ad affrontare, da sole, una città ormai deserta e abbandonata a sé stessa. I commercianti lamentano una mancanza di ascolto e supporto, mentre la criminalità continua a dilagare senza freni.

I cittadini chiedono a gran voce un intervento immediato da parte delle istituzioni: più controlli, maggiore presenza delle forze dell’ordine e un piano concreto di riqualificazione urbana. Perché senza sicurezza, una città muore. E Rubiera, oggi, è una città che rischia seriamente di non rialzarsi.

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